Utile contro le malattie autoimmuni come artrite e morbo di Crohn
Nuovo passo avanti verso la medicina personalizzata grazie ai computer a Dna, calcolatori 'viventi' che usano sequenze di informazione genetica al posto di bit e transistor. Nei Paesi Bassi, all'Università tecnica di Eindhoven, è stato infatti realizzato il primo computer a Dna capace di valutare i livelli di anticorpi presenti nel sangue per regolare il rilascio dei farmaci in maniera 'intelligente': descritto su Nature Communications, potrebbe essere impiegato per dosare i farmaci in modo più preciso riducendo costi ed effetti collaterali, ad esempio nella cura di alcune malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide e il morbo di Chron.
Il nuovo computer a Dna è il primo che reagisce alla presenza degli anticorpi, mentre i suoi predecessori usavano come input soltanto molecole di Dna o Rna. Questo salto di qualità è stato fatto dal gruppo di ricerca guidato dal bioingegnere Maarten Merkx, che è riuscito a 'tradurre' la presenza di ciascun tipo di anticorpo in una sequenza unica di Dna, che viene letta dal computer 'vivente' e rielaborata per poi calcolare quanto farmaco rilasciare. ''La presenza di una particolare molecola di Dna attiva tutta una serie di reazioni con cui il computer può far girare diversi programmi'', spiega il ricercatore Wouter Engelen. ''I nostri risultati dimostrano che è possibile usare il computer a Dna per controllare l'attività degli enzimi, ma pensiamo - aggiunge Engelen - che potrebbe essere usato per controllare anche l'attività di anticorpi terapeutici'', proprio come quelli contenuti nei farmaci biologici usati contro diverse malattie autoimmuni come l'artrite e il morbo di Crohn.
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